(ANSA) - PESCARA, 21 MAR - In Abruzzo il 35,2% delle famiglie
non si fida a bere acqua del rubinetto (29,4% in Italia). Nella
regione, l'80,5% delle persone di undici anni e più consuma
almeno mezzo litro di acqua minerale al giorno. Il 71,8% dei
cittadini over 14 è convinto che l'effetto serra o i cambiamenti
climatici siano tra i cinque problemi ambientali più
preoccupanti. E' quanto emerge dalla nota "Le statistiche
dell'Istat sull'acqua - Anni 2020-2022" pubblicato oggi
dall'istituto, alla vigilia della Giornata mondiale dell'Acqua.
Nel report viene nuovamente affrontato il tema delle perdite
idriche, che in nove regioni sono superiori al 45%: tra i valori
più alti, dopo quello della Basilicata (62,1%), c'è proprio
l'Abruzzo, con il 59,8%. In 14 regioni e province autonome su 21
e in cinque distretti idrografici su sette, tra l'altro,
aumentano le perdite idriche totali in distribuzione, con gli
incrementi maggiori in Basilicata, Molise e Abruzzo.
Spazio anche alle misure di razionamento, che nel 2021 hanno
interessato Pescara e Chieti. Nel capoluogo adriatico la
fornitura dell'acqua è stata sia ridotta (103 giorni) sia
sospesa (86 giorni) a tre serbatoi (San Silvestro, Fontanelle e
Valle furci) per un totale di 26.000 persone coinvolte, per
fascia oraria principalmente nelle ore notturne. Invece a Chieti
la riduzione e sospensione dell'acqua potabila è avvenuta per
172 giorni per fascia oraria e/o per tutto il giorno a giorni
alterni per un totale di 40mila persone coinvolte. Non a caso
quella di Chieti viene definita dall'Istat una delle "situazioni
più critiche", insieme ad Agrigento e Trapani, "con la
sospensione o riduzione dell'acqua in quasi tutti i giorni
dell'anno, con turni diversi di erogazione estesi a quasi tutti
i residenti". (ANSA).