(ANSA) - NAPOLI, 13 GEN - In Penisola sorrentina di nuovo
piante potate male e destinate alla morte. L'S.o.s è stato
lanciato dal Wwf terre del Tirreno "Non sappiamo con quale
competenza e finalità abbia operato chi ha effettuato tagli
violenti e irrazionali agli esemplari arborei pubblici tra
Piano di Sorrento e Sant'Agnello, quel che è certo i danni sono
palesi che porteranno le piante alla morte." È accaduto a
Piano di Sorrento, ma accade anche in tanti altri posti, con la
differenza che la città di Piano di Sorrento è dotata di un
Regolamento Comunale per la Tutela del Patrimonio Arboreo che
disciplina la materia nell'ambito del territorio comunale.
Analogo regolamento, redatto in collaborazione col WWF, vige da
anni nel comune di Sant'Agnello, mentre in quello di Sorrento
c'è un regolamento promosso nel 1994, sempre dal WWF, ma che non
prevede tuttavia sanzioni.
il WWF Terre del Tirreno, da sempre sensibile all'importanza
degli alberi in città, ha inoltrato le segnalazioni, pervenute
dai cittadini, alla Polizia Locale e al responsabile dell'U.T.C.
di Piano di Sorrento, chiedendo un intervento per accertare
fatti e responsabilità.
"Si tratta di esemplari arborei che vegetano in proprietà
private e che, per dimensioni ed età, sono visibili dall'esterno
e fanno parte a pieno titolo del paesaggio e della geografia dei
luoghi" si legge nella segnalazione. È il caso, ad esempio, del
Cedro (Cedrus sp.) appartenente alla famiglia delle Pinaceae,
posto di fronte ai giardini pubblici in via delle Rose, di un
altro collocato sul Corso Italia subito dopo il confine con
Meta, dello storico Pino domestico (Pinus pinea) che vegetava in
un giardino del Parco dei Platani, scempiato da un improvvisato
potatore a fine 2020 e morto inesorabilmente o del grosso
Eucalipto in via Gennaro Maresca.
"E' risaputo che la potatura drastica danneggia gli alberi -
spiega Claudio d'Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno -
eppure sono ancora in tanti a credere che tali interventi
possano dare un qualche vantaggio. Non è così: con la
capitozzatura si condannano le piante ad ammalarsi o morire e si
aumentano i costi di gestione, oltre a creare i presupposti per
futuri crolli e pericoli. Le operazioni immotivate di
"capitozzatura" comportano una amputazione della struttura
arborea tale da danneggiare irrimediabilmente la stessa vitalità
della pianta. Possiamo definire la capitozzatura come una
tecnica di potatura che consiste nell'accorciare in modo
importante e indiscriminato le branche principali e
nell'abbassare il fusto. In questo modo gli alberi si possono
ritrovare senza chioma o senza gran parte di essa e senza la
propria forma architettonica naturale. Tecnicamente il capitozzo
si intende qualsiasi taglio internodale che ha come risultato lo
sviluppo di nuovi rami da gemme avventizie, dormienti o da punti
merismatici interni.
Il WWF, convinto che sia possibile una gestione virtuosa degli
alberi e del verde delle città, ha documentato e denunciato i
tagli eseguiti ai danni degli alberi nel Comune di Piano di
Sorrento, in zona sottoposta a tutela paesaggistica ai sensi del
D.L.vo 42/2004 e dove vige un Regolamento per la Tutela del
Patrimonio Arboreo che disciplina la materia stabilendo tempi e
modalità delle potature al fine di evitare le cosiddette
"capitozzature" e le potature radicali le quali, oltre ad essere
decisamente antiestetiche, risultano dannose per lo stesso
sviluppo delle piante. (ANSA).
Penisola sorrentina, il Wwf: alberi a rischio, tagliati male
'Danni palesi, così piante moriranno'
