(ANSA) - ROMA, 26 OTT - Il legname abbattuto in Trentino
dalla tempesta Vaia - che il 29 ottobre 2018, con piogge e
raffiche di vento stimate oltre i 150 km/h, colpì l'area alpina
del Nord Est Italia - diventa da record. A Rovereto, nell'area
ex Marangoni Meccanica, sta prendendo forma il più grande
edificio in legno d'Italia, un simbolo di rinascita: con i suoi
9 piani per 29 metri, è destinato al social housing ed è
costruito al 100% con il prezioso legno degli alberi caduti,
grazie al lavoro di aziende certificate Pefc e aderenti alla
Filiera Solidale, a partire dal general contractor Ri-Legno.
A fare il punto a due anni dalla tempesta Vaia è Pefc Italia,
organismo garante della certificazione di gestione sostenibile
del patrimonio forestale e dei suoi prodotti che, subito dopo il
disastro ha attivato la Filiera Solidale Pefc, unico sistema e
logo pensato per sostenere le zone colpite dalla tempesta
tramite legno proveniente dalle piante abbattute da Vaia che
distrusse 42.500 ettari di foreste provocando oltre 9 milioni di
metri cubi di legname abbattuti. Oggi, nonostante il ritardo
causato dal lockdown, quasi la metà di questo legname è stato
esboscato: circa 60% è stato venduto.
Il progetto in Trentino, spiega Pefc in una nota, comprende
anche un altro palazzo di 5 piani realizzato con legname da
schianti. Scegliere il legno per la realizzazione dell'edificio
ha permesso di ridurre drasticamente l'impronta climatica
dell'opera, perchè il legno è un deposito di carbonio che viene
assorbito come Co2 tramite la fotosintesi delle piante: in ogni
metro cubo di legname è stoccato il carbonio corrispondente a
0,92 tonnellate di Co2. A questo si aggiunge che il legno ha un
costo energetico di produzione e smaltimento molto basso in
relazione alla materie concorrenti (calcestruzzo, metalli), con
un risparmio medio di 0,7 tonnellate di Co2 per metro cubo di
legno impiegato.
"Il risparmio di emissioni rispetto all'edilizia tradizionale
è dell'ordine del 50-70%: quella che abbiamo di fronte è il
futuro dell'edilizia, un elemento centrale del green deal cui
l'Italia è chiamata a partecipare per contribuire all'obiettivo
di ridurre le emissioni del 55% e contenere gli effetti della
crisi climatica, come indicato dall'Ue", commenta Francesco
Dellagiacoma, neo eletto presidente del Pefc Italia. (ANSA).
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