(ANSA) - ROMA, 04 NOV - L'effetto pandemia, a livello
globale, ha portato ad una diminuzione delle emissioni
giornaliere di anidride carbonica di circa il 17%, ma questa
riduzione non ha prodotto un abbattimento delle concentrazioni
atmosferiche di CO2: le emissioni, infatti, restano superiori
agli assorbimenti del suolo, delle foreste e degli oceani.
Il dato è emerso alla seconda giornata degli Stati Generali
della Green Economy, organizzati dal Consiglio Nazionale della
Green Economy, formato da 69 organizzazioni di imprese, che vede
sul palco virtuale rappresentanti di istituzioni e studiosi
internazionali.
Nel periodo di crisi epidemica sono stati particolarmente
significativi gli impatti sulla qualità dell'aria. Con lo stop
all'attività globale, infatti, si sono registrati miglioramenti
significativi nella qualità dell'aria in tutto il mondo, che si
tradurranno in una riduzione di migliaia di morti premature,
50.000 stimate nella sola Cina. Le immagini satellitari hanno
mostrato come la qualità dell'aria sia migliorata decisamente
nelle grandi città della Cina e nei centri urbani di tutta
Europa (Italia inclusa), Stati Uniti e Canada.
Per quanto riguarda il Pm2,5, la Nasa e l'Esa riportano con
metodi satellitari riduzioni fino al 30% in alcuni epicentri
come proprio Wuhan. Un bilancio globale sulle 50 capitali
mondiali più inquinate dà una riduzione del 12% della
concentrazione di Pm2,5 in media settimanale. Le città europee
sono quelle che hanno un risultato più ridotto -5% in media.
Inoltre in Europa, si osservano aumenti post Covid in
controtendenza del Pm2,5, molto elevati a Praga, Vienna e
Bratislava. (ANSA).
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