(ANSA) - PESCARA, 07 FEB - "Mi dispiace che questo dibattito
sul caso Cospito sia stato inquinato. Io credo che si debba
rispondere per i reati commessi. Lui è però l'unico non mafioso
al 41 bis e ci potrebbero essere altri percorsi da attuare". Lo
ha detto questa mattina a Pescara, presso la cattedrale di San
Cetteo, don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera, a
margine di un momento di riflessione e di crescita sul fronte
della legalità con gli studenti, parlando del caso
dell'anarchico Alfredo Cospito e ricordando di aver firmato
l'appello per una soluzione umanitaria del suo caso "per
tutelare la vita delle persone".
"Poi è stato inquinato anche tutto questo - ha aggiunto - e
oggi anche i mafiosi ne approfittano, quindi si è creata questa
commistione, ma sono due cose ben distinte. Io credo che il
carcere sia l'extrema ratio. Per molti che oggi sono in carcere
potrebbero applicarsi altri percorsi. Chi deve fare il carcere
deve però farlo e all'interno ci devono essere le condizioni,
senza perdere un senso di umanità nella detenzione. In carcere
ci sono a volte delle emorragie di umanità, non dimenticando che
quelli che lavorano in carcere, e penso agli operatori e alla
Polizia Penitenziaria, sono insufficienti. Il carcere non deve
perdere la funzione che anche la Costituzione gli ha affidato.
Oggi purtroppo in molte situazioni non è così. Non c'è un
investimento sulle carceri, non c'è un investimento di
formazione, di accompagnamento, riconoscenza, rispetto a quelli
che svolgono questo servizio pesante. Bisogna recuperare la
funzione vera del carcere". (ANSA).
PNRR - Scuola e università
Legacoop Abitanti, 219 nuovi posti letto a Milano da 275 euro
'Pronti a dare il nostro contributo sugli studentati del Pnrr'
