(ANSA) - VENEZIA, 11 NOV - Ha preso il via in tutta Italia
l'operazione di computo dei test rapidi antigenici nel totale di
quelli giornalmente effettuati, utilizzato per determinare il
rapporto tra positività riscontrate e campioni effettuati, da
tempo richiesta dalla Regione del Veneto. La Direzione
Prevenzione del Veneto ha ricevuto dalla Direzione Generale
della Prevenzione del Ministero della Salute una comunicazione
formale, nella quale si chiede, al fine di quantificare il
contributo dei test rapidi antigenici utilizzati durante questa
fase della pandemia, di conoscere - a livello regionale - entro
le ore 20 di domani il numero totale di test rapidi antigenici
effettuati durante la settimana dal 2 all' 8
novembre; il numero totale di test rapidi antigenici risultati
positivi durante la settimana. E poi il numero totale di casi
Covid-19 identificati esclusivamente dal test rapido antigenico
positivo che sono stati caricati sulla piattaforma dell'Istituto
Superiore di Sanità durante la settimana dal 2 all' 8 novembre
(specificando, se differenti, il numero totale dei casi covid-19
inseriti nella banca dati dei casi aggregati e nella banca dati
dei casi singoli, sempre dal 2 all' 8 novembre).
"Accogliamo con soddisfazione questo invito e risponderemo
con assoluta tempestività e precisione - commenta il Presidente
della Regione Luca Zaia - perché il calcolo dei tamponi rapidi
nel computo di quelli effettuati a livello nazionale era una
richiesta che proprio il Veneto avanzava da tempo, e con ottime
ragioni. Dopo la validazione dell'Istituto Spallanzani e
dell'Istituto Superiore di Sanità del test rapido, sul quale il
Veneto è stato pioniere con il lavoro del dottor Roberto Rigoli,
coordinatore delle 14 microbiologie pubbliche del Veneto,
moltissime Regioni hanno seguito l'esempio del Veneto, e il
tampone rapido è divenuto prassi comune e diffusa per rispondere
di più e meglio all'esigenza sempre più stringente di avere
campionamenti il più numerosi possibile".
E' una vittoria del Veneto, aggiunge il Governatore, ma anche
"di tutta quell'Italia pronta, come noi, a introdurre tutte le
innovazioni possibili nella lotta al Covid-19". (ANSA).
