(ANSA) - CAGLIARI, 05 OTT - In estrema sintesi è una calamita
che genera anche una tensione ai suoi estremi (un po' come una
batteria o un accendino piezoelettrico), e con in aggiunta un
ordine interno direzionale (toroidico) che produce effetti
ottici non lineari come la bifrangenza multidirezionale (come i
cristalli liquidi). Si tratta del composto Bi5Mn5O17,
familiarmente "Bimo", un metallo multiferroico con ordine
multiplo ferromagnetico, ferroelettrico, e ferrotoroidale, la
cui scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori
dell'Ateneo, guidato dal professor Vincenzo Fiorentini, che ha
predetto sulla rivista Nature Communications la possibilità di
sintetizzarlo.
Unico nel suo genere, Bimo è stabile in più varianti pressochè
identiche, ma con proprietà magnetiche, elettriche e ottiche
molto diverse, e facilmente trasformabili l'una nell'altra.
Inoltre, Bimo è magnetoelettrico, cioè il suo stato magnetico
può essere modificato indirettamente da un campo elettrico, e il
suo stato elettrico da un campo magnetico (mentre di norma il
magnetismo si accoppia al campo magnetico, etc.), e
piezoelettrico / piezomagnetico (stato magnetico ed elettrico
modificabili tramite sforzi meccanici, e viceversa). Infine il
materiale è termodinamicamente stabile, e quindi verosimilmente
sintezzabile in laboratorio.
In diverse nicchie di applicazione tecnologica quest materiali
sono componenti chiave e vengono utilizzati, ad esempio, nelle
memorie magnetiche ed elettriche multistato, nei convertitori di
tensione a bassa dissipazione nei sensori, nelle memorie, e
negli emettitori a radiofrequenza basati sulla manipolazione
elettrica dello stato magnetico. Nonostante oltre vent'anni di
ricerca, non è stato ancora realizzato un materiale
multiferroico a fase singola (cioè non risultante da
nanostrutturazione artificiale), in versione ferromagnetica
(come, appunto, il ferro), e stabile a temperatura ambiente. Ora
questo studio ipotizza la possibilità di sintetizzarlo.
Gli autori della ricerca sono , oltre a Fiorentini, Andrea Urru,
Francesco Ricci, Alessio Filippetti e Jorge Iniguez. (ANSA).
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