(ANSA) - ROMA, 22 MAR - "I riders chiedono sicurezza. Non è
possibile morire per fare una consegna. La città e buia e le
strade sono dissestate". Queste le parole delle decine di riders
venute oggi in presidio nella piazza del Campidoglio, per
chiedere che si faccia qualcosa per la situazione che sono
costretti a vivere per poter lavorare. All'assemblea pubblica,
indetta da Filt-Cgil Roma-Lazio, Fit-Cisl Lazio, UIL trasporti
Lazio, tante le testimonianze. "Siamo la categoria più debole e
più colpita. La mia schiena è a pezzi e non è una metafora. Non
sarebbe così se ci fossero strade asfaltate. La mia speranza è
vana, ma sarebbe opportuno che le cose iniziassero a
funzionare", dice una ragazza. "Mi sono rotto un braccio un anno
fa e ho ancora problemi. Ho preso una buca, la strada era
talmente disastrata che con la pioggia non si vedeva nulla.
Quello che chiedo al sindaco è di darci maggior sicurezza e di
poter utilizzare le corsie preferenziali che usano autobus e
taxi", racconta un altro rider. "Dopo i tragici episodi che si
sono succeduti in questi mesi, in cui alcuni rider hanno perso
la vita, è necessario reagire facendo tutto il possibile per
garantire la salute e sicurezza della categoria e per sostenere
la qualità dell'occupazione", ribadiscono i segretari generali
della Filt-Cgil di Roma e Lazio, Fit-Cisl del Lazio e Uil
Trasporti Lazio, Eugenio Stanziale, Marino Masucci e Maurizio
Lago. (ANSA).
La protesta dei riders a Roma, 'strade insicure,sono un rischio'
Presidio in piazza del Campidoglio con Cgil-Cisl-Uil
