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Porti: Merlo, serve un piano di difesa dai cambiamenti climatici
"Le attività navigazione e portuali saranno sempre più complesse"
23 novembre, 20:14 (ANSA) - GENOVA, 22 NOV - Un piano straordinario per la
protezione delle coste e dei porti, alla luce dei cambiamenti
climatici che potrebbero avere effetti devastanti. Lo chiede il
presidente di Federlogistica-Conftrasporto Luigi Merlo. "Ora che
abbiamo anche il ministero del Mare che cosa si aspetta ad
attivare un piano di protezione delle coste e di monitoraggio
degli effetti del cambiamento climatico sui nostri mari?" chiede
Merlo che aveva già lanciato l'allarme.
"Non risulta sia stato attivato un piano - dice - eppure quella climatica è un'emergenza prioritaria: gli episodi sono destinati a ripetersi e in maniera sempre più violenta - prosegue Merlo -. Migliaia di attività sulla costa rischiano di scomparire, le attività di navigazione e portuali saranno più complesse, mentre stanno già cambiando le condizioni di lavoro in sicurezza".
La richiesta è quindi "attivare immediatamente un piano straordinario che tenga conto di tutti i fattori, a partire da sistemi di previsione più sofisticati e puntuali". "Negli enti di ricerca e in alcune università - prosegue il presidente di Federlogistica - esistono già analisi e competenze che consentirebbero di agire con tempestività. Rassegnarsi a contare i danni o a proclamare lo stato di calamità non può essere una scelta politica". (ANSA).
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"Non risulta sia stato attivato un piano - dice - eppure quella climatica è un'emergenza prioritaria: gli episodi sono destinati a ripetersi e in maniera sempre più violenta - prosegue Merlo -. Migliaia di attività sulla costa rischiano di scomparire, le attività di navigazione e portuali saranno più complesse, mentre stanno già cambiando le condizioni di lavoro in sicurezza".
La richiesta è quindi "attivare immediatamente un piano straordinario che tenga conto di tutti i fattori, a partire da sistemi di previsione più sofisticati e puntuali". "Negli enti di ricerca e in alcune università - prosegue il presidente di Federlogistica - esistono già analisi e competenze che consentirebbero di agire con tempestività. Rassegnarsi a contare i danni o a proclamare lo stato di calamità non può essere una scelta politica". (ANSA).