(ANSA) - AREZZO, 19 MAG - Riviste al ribasso, a causa della
guerra contro l'Ucraina, le previsioni sull'andamento
dell'economia provinciale sulla base dei dati di Prometeia
elaborati dalla Camera di Commercio di Arezzo-Siena. "Lo
scenario delineatosi ad inizio anno - sottolinea il presidente
Massimo Guasconi - prospettava, dopo il forte recupero del 2021,
un proseguimento del percorso di crescita su livello inferiori,
ma comunque più elevati di quelli pre-pandemia. Il quadro,
purtroppo, è cambiato con lo scoppio della guerra in Ucraina che
porta con sé forti ricadute sull'andamento dell'economia e del
commercio mondiale. I dati Prometeia evidenziano quindi una
significativa previsione al ribasso delle stime formulate lo
scorso anno, soprattutto per quanto riguarda il 2022. Il valore
aggiunto 2021 della provincia di Arezzo si dovrebbe essere
attestato a fine anno a circa 8,997 miliardi di euro, in
crescita del 9% in termini reali. Rispetto alle stime formulate
ad ottobre dello scorso anno, sono migliorate quelle per il 2021
(che ipotizzavano una crescita al +7,3%), ma le conseguenze
derivanti dalla crisi ucraina comportano modifiche per quanto
riguarda gli anni successivi: le previsioni al momento formulate
da Prometeia indicano infatti un +1,6% per il 2022, già ridotto
ad un terzo rispetto al +3,8% indicato nelle stime di ottobre".
"I settori sui quali nel 2020 si erano scaricati gli effetti
più pesanti dell'emergenza pandemica - prosegue Guasconi - erano
stati l'industria (-19%), l'agricoltura (-11,8%) ed il terziario
(-7,2%). Gli stessi settori dovrebbero avere avuto un recupero
quasi proporzionale nel 2021: agricoltura +17,3%, industria
+12%, servizi +6,3%. Un caso a parte è quello delle costruzioni
che dovrebbero crescere addirittura del 21,4% sulla spinta delle
varie misure di incentivazione entrate a regime: anche in questo
caso, però, le criticità che stanno emergendo sia per quanto
riguarda i prezzi dei materiali da costruzione sia per quanto
riguarda addirittura la disponibilità degli stessi mettono serio
rischio le positive prospettive del settore. Le stime per il
2022 mostrano alcune difficoltà per il settore industriale, per
il quale si prevede una flessione del valore aggiunto dell'1,2%.
Ancora positive le prospettive degli altri settori, anche se
decisamente più contenute rispetto a quelle del 2021. Ovviamente
i dati sono fortemente condizionati dall'evoluzione della
guerra in Ucraina, dall'andamento dei prezzi delle materie prime
e soprattutto da quello dell'energia".
"L'elaborazione dei dati Prometeia - evidenzia il Segretario
Generale dell'Ente camerale Marco Randellini - ci permette anche
di prevedere un plausibile andamento del nostro export: a fronte
di una flessione nel 2021 del 9,5% determinata soprattutto
dall'andamento dei metalli preziosi (-28,3%) e della moda
(-35,8%), le previsioni per i periodi successivi sono
caratterizzate dal segno positivo: +6,6% per il 2022 e +6% per
il 2023. Per il reddito disponibile delle famiglie aretine, dopo
la flessione del 4% subita nel corso del 2020, si stima un
percorso di recupero negli anni successivi: +3,2% nel 2021,
+2,8% nel 2022 e +3,3% nel 2023. Anche la spesa per consumi
finali delle famiglie dovrebbe mostrare segnali di recupero,
anche se potrà essere fortemente condizionata dalle rilevanti
spinte inflazionistiche: si prevede una crescita del 7,9% nel
2021, che dovrebbe proseguire anche nel 2022 (+7,2%) e nel 2023
(+4,4%). Sul fronte dell'occupazione, le previsioni mostrano una
sostanziale stabilità per quanto riguarda gli occupati, (0% nel
2022 e +0,4% nel 2023) mentre crescono le unità di lavoro (Ula),
unità di misura del volume di lavoro prestato: +0,9% nel 2022 e
+1,9% nel 2023". "Dati certi sono invece relativi all'andamento
demografico delle imprese iscritte al nostro Registro - aggiunge
Randellini - Nel periodo gennaio-marzo 2022 sono state
registrate in provincia di Arezzo 563 iscrizioni di nuove
attività economiche (in linea con il dato dello scorso anno,
556) e 640 cessazioni, anche in questo caso grosso modo sugli
stessi livelli dello scorso anno (erano 630). Il numero
complessivo delle imprese che hanno sede in provincia di Arezzo
si attesta a fine marzo a 36.861 unità, in flessione dello 0,5%
rispetto al corrispondente dato del 2021. Diminuiscono le
aziende agricole (-0,3%) così come le attività manifatturiere,
che presentano un calo dell'1,8% (-97 imprese). Nel terziario i
settori più colpiti sono i servizi di alloggio (-2,9%), il
commercio all'ingrosso (-2,3%), i trasporti (-2,2%) ed i servizi
di ristorazione (-1,9%), mentre sono in crescita le imprese
delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+3,3%,) e
quelle delle attività finanziarie ed assicurative (+3,2%,).
Migliora il dato sul fronte occupazionale: gli addetti operanti
nelle imprese aretine si attestano, in questo primo trimestre
2022, a 117.660, in aumento di 987 unità in valore assoluto e
dello 0,8% in termini relativi". (ANSA).
Cciaa,previsioni Arezzo riviste a ribasso per fatti Ucraina
Con la guerra la crescita è più contenuta rispetto alle attese
