(ANSA) - ROMA, 04 LUG - CATERINA SOFFICI, 'LONTANO DALLA
VETTA' (PONTE ALLE GRAZIE, PP 160, EURO 15).
La tragedia della Marmolada ci spinge a interrogarci sul nostro
rapporto con la natura, sulla sostenibilità e sui cambiamenti
climatici. Una riflessione a cui invita il libro della
scrittrice e giornalista culturale Caterina Soffici che in
'Lontano dalla vetta. Di donne felici e capre ribelli' si
chiede: "Ha senso il modo in cui viviamo?". "Si può vivere in un
modo diverso? Forse, sì, rinunciando a qualcosa. Less is more".
Considerazioni che tutti abbiamo fatto durante gli anni della
pandemia e davanti all'impellenza delle domande poste dal
cambiamento climatico e ora anche dalla crisi energetica della
guerra.
'Lontano dalla vetta. Di donne felici e capre ribelli' è una
delle recenti pubblicazioni della casa editrice Ponte alle
Grazie che da anni con il CAI propone nella collana 'Passi' una
riflessione ampia e attenta sul nostro andare in montagna. Il
libro racconta, dal punto di vista di una cittadina incallita
vissuta per molto tempo a Milano e a Londra, la scoperta,
inizialmente un po' forzata, della montagna. Ma l'esperienza
pian piano si rivela carica di stupore, attenzione, rivelazioni,
una lezione sull'importanza di trovare tempi più distesi, un
rapporto nuovo con il lavoro e la natura, la comprensione di un
mondo antico e autentico, e dei suoi tesori. Una storia sulla
montagna che ha uno sguardo diverso, lontano da quello del
turista mordi e fuggi, dell'escursionista avventuroso,
dell'abitante locale. Lo sguardo di una donna aperta
all'ascolto, all'incontro, a mettere e mettersi in discussione.
Non è un racconto sugli gli eroi delle vette, la conquista, la
sfida, la battaglia, ma un narrare più intimo fatto di piccole
cose: mirtilli, prati, stelle cadenti, massi scaldati dal sole,
capre, personaggi minori che abitano le valli. Non è la
decrescita felice, ma un rifiuto degli anni Ottanta
dell'abbondanza - quelli in cui è cresciuta l'autrice. Una forma
di sensibilità meno competitiva che le nuove generazioni hanno
già acquisito e che i "Boomer" stanno imparando da loro, basta
pensare all'ondata di dimissioni, alla ricerca di lavori magari
meno pagati ma più appaganti, al ritorno ai borghi per abitarli
in modi nuovi, grazie a Internet e smart working.
Basta poco per cambiare ritmo e vivere come i cittadini hanno
dimenticato: camminare, respirare, spaccare la legna, spalare la
neve, fare yoga o stare semplicemente seduti su un masso caldo
di sole ci dice la scrittrice che vive tra Londra e un paese
sulle Alpi della Valle d'Aosta e
che in montagna ha scoperto che non è necessario correre per
raggiungere la cima, perché il vero scopo non è arrivare sempre
più in alto, ma riappropriarsi di un tempo antico e dilatato.
(ANSA).
'Lontano dalla vetta', la montagna e un nuovo modo di vivere
Nel libro di Caterina Soffici
