(ANSA) - BOLZANO, 27 MAR - In Alto Adige, ad ogni tornata
elettorale, il numero dei consiglieri provinciali 'italiani' è
uno dei dati più interessanti e più analizzati. In autunno sulla
carta, con il 26% dell'elettorato, potrebbero essere nove i
rappresentanti del gruppo linguistico italiano. Dopo la storica
flessione a cinque nella precedente legislatura, attualmente
sono otto i consiglieri della lingua di Dante. "La
partecipazione al voto è fondamentale, negli ultimi vent'anni vi
è stata una forte fuga dal voto, più degli elettori italiani,
che degli elettori tedeschi", spiega Toni Serafini, ex
sindacalista e attento osservatore della scena politica in Alto
Adige.
Secondo Serafini, "il risultato elettorale dipende da almeno
tre fattori: partecipazione al voto, numero delle liste in campo
e qualità delle liste". Nelle ultime due elezioni provinciali
del 2013 e del 2018, hanno partecipato 14 liste e di queste solo
9 hanno ottenuto seggi. "Cinque hanno disperso i voti. Oggi si
parla di ben sei liste di centrodestra (Fdi, Lega, Forza Italia,
Centro Destra - Maturi, Rinascimento - Sgarbi e Lista Civica),
ma non penso che ad ottobre ci saranno sei liste, sarebbe un
mezzo suicidio", commenta Serafini.
Interessante anche la situazione a sinistra del centro con
Pd, Sinistra, Verdi-Gruene e Team K. "Le prime due - spiega -
sono votate soprattutto da elettori italiani, le seconde due
hanno un significativo consenso anche tra gli elettori
italiani". Secondo Serafini, "poi bisogna vedere che scelta
faranno Italia Viva e Azione, già unite alle politiche del 25
settembre 2022. Ed inoltre un certo numero di voti italiani
vanno anche alla Svp".
Serafini per il momento non fa prognostici. "È tutto ancora
in movimento, è prevedibile un rimescolamento dei seggi,
soprattutto nel centrodestra, con un aumento dei seggi di FdI,
ma non solo". Serafini conclude auspicando che nella imminente
campagna elettorale "si parli di contenuti su cui motivare e
mobilitare gli elettori". (ANSA).
Elezioni: l'enigma del voto italiano in Alto Adige
Serafini, "sei liste di centrodestra sarebbero mezzo suicidio"
