(ANSA) - PERUGIA, 28 DIC - "In questo Defr c'è una nuova
visione strategica, sostenere le imprese perché il lavoro è
l'unica risposta strutturale alla povertà, un obiettivo da
raggiungere nel modo più veloce possibile": così la presidente
della Regione Donatella Tesei ha illustrandolo in Assemblea
legislativa. "Ha una chiara cifra politica e strategica, con uno
sguardo rivolto al futuro e legato alla crescita dell'Umbria" ha
aggiunto.
Tesei ha parlato di "un documento molto diverso dal passato".
"Il Defr - ha aggiunto - è un documento strategico. Serve il
contributo di tutti. Parte da alcuni dati. L'Umbria è arrivata
all'emergenza Covid in una situazione economica difficilissima,
che dobbiamo tentare di invertire. Il senso istituzionale non
può farci prescindere da alcuni dati. Il Pil umbro dal 2008 a
2018 ha perso 12,8 punti percentuali, in Italia il 3,3. In 10
anni siamo andati quattro volte peggio di un Paese in
difficoltà. La spesa ha perso oltre il 5 per cento contro l'1,7
del Paese, ancora quattro volte peggio. Il reddito disponibile
delle famiglie ha perso 6 punti percentuali. La produttività è
arrivata a 88 punti mentre 15 anni fà eravamo in media. Il Covid
ha colpito una regione che già partiva con dati allarmanti. In
più è una regione invecchiata, in decremento demografico. Ci
sono delle statuizioni consolidate nel passato e che dovremmo
affrontare. La macchina regionale era da riorganizzare
completamente. Il bilancio era ed è ingessato, caratterizzato da
prospettive che non ci lasciano ampio margine, anche perché
stiamo cercando di riorganizzare problematiche pregresse come il
trasporto".
Per la presidente "il tema dei temi sarà la Nuova
programmazione comunitaria". "Su questo - ha aggiunto - ci
dovremo concentrare per il futuro dell'Umbria. Il Covid ha
colpito una regione in cui esisteva il falso mito del salvagente
della pubblica amministrazione. Il Defr dimostra che questa è
una terra tra le più vulnerabili al Covid. In questo quadro ci
si attendono Pil e consumi ai minimi storici dai quali
ripartire. La ripresa in estate non ha riguardato solo il
turismo ma anche i consumi, con un risultato tra i migliori in
Italia. Questo a testimonianza che siamo riusciti a tenere viva
e reattiva l'Umbria con tutte le misure messe in campo. Nel 2021
dovremo continuare a tenere sotto controllo la tenuta del
tessuto socio economico della Regione con misure di sovvenzione
di grande portata, con misure di prospettiva per il rilancio
post Covid. Una logica di doppio binario che appena possibile ci
potrà portare a innestare la marcia dello sviluppo. Il Defr
punta su recupero fiducia per il rilancio, con iniziative per
rendere attrattiva l'Umbria per venirci a vivere, a fare
imprese, a poter lavorare. Per fare ciò abbiamo bisogno di
infrastrutture, con treni veloci, un aeroporto collegato ad un
hub internazionale per fare del nostro aeroporto un volano per
il turismo e lo sviluppo. Serve una amministrazione pubblica più
semplice e a servizio dei cittadini, il recupero della
produttività, la crescita digitale deve essere vista come una
rivoluzione culturale, la manifattura deve tornare a essere il
motore più potente regione, il turismo deve confermarsi come
elemento fondante della nostra regione e va ulteriormente
sviluppato. La sanità pubblica e universale deve essere
rafforzata. Stiamo lavorando al nuovo piano sanitario che sarà
oggetto di condivisione con tutti. Lavoriamo per far tornare
positivo il saldo di mobilità sanitario regionale dopo i pessimi
dati del 2018 e 2019. Particolare attenzione sarà rivolte al
sostegno del lavoro femminile e giovanile, oltre al
ricollocamento degli over 50 anche con incentivi e
riconversioni. Un ruolo nuovo per la pubblica amministrazione,
percorsi più snelli. Lavoreremo al sostegno alle imprese per la
ripartenza economica. Nel Defr c'è un ruolo nuovo delle
partecipate, che hanno un ruolo non percepito dalla comunità.
Invece devono tornare a essere a servizio dei cittadini. Il
lavoro iniziato è puntuale di analisi delle varie situazioni con
piani industriali nuovi. La fusione tra Umbria digitale e Umbria
salute, avrà risultati importanti non solo per sanità. Al centro
di tutto c'è la visione di impresa e lavoro. Sostenere l'impresa
significa creare lavoro. La povertà si contrasta in modo
strutturale solo sostenendo l'impresa e dando occasioni di
lavori a coloro che l'hanno perso. Le risorse per tutto questo
provengono dalla riprogrammazione comunitaria dei fondi non
spesi: 98milioni di euro allocati, spesi per il 40 per cento nel
2020 e da spendere per il 60 per cento nel 2021. Dalla
riprogrammazione Fsc vengono 98 milioni da spendere nel 2021 al
cento per cento. Noi siamo perfettamente in linea con
riprogrammazione, siamo stati una delle regioni più veloci nel
farlo. Poi ci sono le nuove risorse comunitarie 2021-2027 che si
stimano intorno ai 700 milioni di euro per Fesr e Fse, 100
l'anno. Per il Psr si stimano 800milioni, 115 all'anno.
Ovviamente occorre trovare il cofinanziamento. Il bilancio è
ingessato. Ora in più ci sono evidenti criticità derivanti dalle
minori entrate per la crisi pandemica. Le misure adottate dal
Governo non coprono le minori entrate. In più c'è da trovare la
quota di cofinanziamento per la nuova programmazione. Questa la
differenza rispetto al precedente bilancio. Poi c'è il Piano
nazionale ripresa e resilienza. Solo nei prossimi giorni si
conosceranno i progetti e come il Governo intenda lavorare. Non
sappiamo ancora quale sarà il ruolo delle Regioni. Non è dato
sapere se avremo fondi autonomi. Le regioni stanno chiedendo
chiarezza su loro ruolo. I tempi stringono. Forse dovremo solo
cercare di dialogare con il Governo per caldeggiare alcuni dei
nostri progetti strategici per inserirli nel piano nazionale.
Tutte le regioni hanno predisposto pacchetto di progetti
fattibili e cantierabili. Al momento questo punto nodale e
fondamentale non si è ancora sciolto. Serve chiarezza. Il
dialogo sul Defr è stato innovativo, con una presentazione in
due giorni, uno per l'illustrazione e uno per raccogliere
suggerimenti. Non penso di rimettere in moto l'Umbria in un
anno, ho già detto che ne sarebbero serviti almeno 5. Questo
Defr comincia a guardare in modo fattivo al futuro. Spero - ha
concluso Tesei - che tutte le misure che saranno adottate siano
condivise da tutti nell'interesse degli umbri". (ANSA).
Regione: Tesei, lavoro unica risposta strutturale a povertà
Per presidente Defr punta a sostegno alle imprese
