Joyce e Trieste si intrecciano con il libro di Luigi Contu

(ANSA) - TRIESTE, 20 MAR - Ulysses. Il capolavoro di Joyce, o meglio la sua edizione francese del 1926, è uno degli elementi cardine del volume di Luigi Contu, 'I libri si sentono soli' (La nave di Teseo), presentato al Teatro Miela nell' ambito della rassegna Pequod- Itinerari di letteratura e giornalismo. E visto che Joyce a Trieste non solo ci ha vissuto ma vi cominciò a scrivere i primi capitoli dell'opera, è stato quanto mai azzeccato parlarne nella presentazione Ulysses lo acquistò a Parigi Rafaele Contu, nonno del direttore dell' Agenzia ANSA, Luigi, dove era andato per incontrare Paul Valery, di cui fu traduttore (come anche di Einstein e di altri grandi autori). E il testo era vademecum, documento di interpretazione e orientamento nella biblioteca di famiglia, un oceano di cultura: oltre 15mila libri. Era celato in una cassapanca familiare (cascias in sardo), intarsiata, che ha seguito le sorti e la geografia della famiglia Contu, da Tortolì a Cagliari, e da lì a Roma, da una casa all'altra, poi Fano per una mostra, e infine di nuovo Roma.
    Se la corposa biblioteca è il compendio di un secolo e oltre di storia, 'I libri si sentono soli' è il 'memoir' della famiglia, che intreccia intimità domestica al Novecento che scorreva oltre i muri di casa.
    Il titolo del libro non è casuale, è la frase con la quale Ignazio Contu affidò in eredità, prima di accomiatarsi, il patrimonio di volumi al figlio Luigi. Nella biblioteca Luigi Contu vi ha trovato documenti, testimonianze, corrispondenze inaspettate: una dedica di Grazia Deledda, uno scritto di Filippo Tommaso Marinetti, e poi Montale, Saba, inediti di Ungaretti.
    L'incontro al Miela è stato condotto dalla giornalista de La Repubblica Alessandra Longo e, tra quadri scenici di Ivan Zerbinati e Laura Bussani, e presentato dal presidente di Bonawentura/ Teatro Miela, Enzo D'Antona.
    Luigi Contu, 60 anni, romano di origini sarde, ha iniziato la carriera negli anni '80 al giornale economico 'Ore 12' per poi passare all'ANSA. Nel 2004 Ezio Mauro lo chiamò a Repubblica dove restò fino al 2009 per tornare, da direttore, all'ANSA.
    (ANSA).