Massoneria:Bindi,necessaria legge su appartenenza dipendenti
"Non demonizziamo nessuno massonerie, sono in storia del Paese"
24 gennaio, 16:30 (ANSA) - ROMA, 24 GEN - "Riteniamo ci sia bisogno di una legge"
che regoli l'appartenenza di dipendenti pubblici alla
massoneria, e come Commissione "ci faremo parte attiva in questo
senso". Lo ha detto la presidente della Commissione parlamentare
antimafia, Rosy Bindi, nel corso dell'audizione del Gran Maestro
della Gran Loggia Regolare d'Italia Fabio Venzi. "Poiché chi si
iscrive dichiara di obbedire alle regole della propria
obbedienza massonica e a quella dello stato, e chi svolge
funzioni pubbliche deve svolgere una funzione a servizio di
tutti i cittadini, se l'appartenenza massonica diventa
prevalente ciò può essere in qualche modo deviante", ha fatto
notare Bindi. "In questo senso sia il Csm, che la Cassazione e
in qualche modo anche la Corte di Giustizia europea ribadiscono
con forza l'incostituzionalità di appartenere ad un ordinamento
interno che abbia una sorta di supremazia su quello generale
dello Stato", ha spiegato Bindi. "Noi non ci muoviamo
assolutamente con l'intento di demonizzare nessuno, le
Massonerie hanno fatto parte della storia di questo paese, hanno
legittimità di presenza e organizzazione. La nostra inchiesta si
muove sui rapporti tra le mafie e le logge che inchieste
giudiziarie hanno purtroppo portato alla luce", ha concluso
Bindi. Per iscriversi alla Gran Loggia Regolare d'Italia - ha
reso noto Venzi - bisogna spendere circa 360 euro l'anno; tra i
possedimenti della Gran Loggia ci sono circa 150 mila euro di
testi massonici nella biblioteca. Ci sono logge sia nel
trapanese che a Castelvetrano. Tra gli iscritti, ci sono anche
militari ma non parlamentari. (ANSA)
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