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Mafia: Camera approva legge su testimoni, ora va al Senato
Testo approvato all'unanimità. Bindi, è svolta di civiltà
09 marzo, 15:53 (ANSA) - ROMA, 9 MAR - Via libera all'unanimità dell'Aula
della Camera alle nuove disposizioni per la protezione dei
testimoni di giustizia e di chi è in pericolo perché con uno di
loro è parente o convive stabilmente. Il testo, che scaturisce
dalle indicazioni in materia elaborate dalla commissione
Antimafia e di cui il primo firmatario è la presidente Rosy
Bindi, è stato approvato a Montecitorio con 314 voti a favore e
nessun contrario. Ora passa al Senato. Le condizioni poste della
commissione Bilancio, recepite in emendamenti approvati
dall'Aula, hanno notevolmente ridotto le spese inizialmente
considerate relative alle misure previste nel provvedimento.
E' la prima legge che si occupa interamente dai testimoni di
giustizia, finora la normativa che si occupava di loro era
quella che riguarda i collaboratori che sono 1277 con oltre 4
mila familiari, mentre i testimoni sono 78 e 255 sono i
familiari. "Segniamo un punto importante nella civiltà giuridica
del nostro Paese: non era possibile continuare a normare con la
stessa legge persone che per quanto siano preziose per la lotta
alla criminalità, sono diverse profondamente: i collaboratori si
sono macchiati di delitti efferati, i testimoni di giustizia
invece sono cittadini normali, che hanno subito la violenza
delle mafie o assistito e denunciato e si sono recati nelle aule
giudiziarie a indicare i colpevoli", ha detto la presidente
della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi (Pd).
Il relatore Davide Mattiello (Pd) ha spiegato che il testo
"rappresenta un doveroso riconoscimento per i sacrifici
sopportati dai cittadini per bene che scelgono lo Stato e la
denuncia" e ha chiesto che il Senato "non la metta in un
cassetto". Il testo introduce la figura del "referente" per il
testimone, un indennizzo forfettario, amplia la possibilità di
assunzione nella PA, estende le misure a sostegno della aziende
sequestrate previste dalla riforma del Codice Antimafia anche
alle aziende del testimone, prevede la possibilità di assegnare
ai testimoni beni confiscati alla mafia, assicura il ricorso
all'incidente probatorio e alla video conferenza per ridurre al
minimo l'esposizione in processo del testimone, garantisce la
continuità dell'operatività della Commissione Centrale, grazie
all'introduzione della figura del vice presidente.
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