(ANSA) - PERUGIA, 20 NOV - Sono 14 mila 310 le assunzioni che
le imprese umbre prevedono di fare nel trimestre novembre
2022-gennaio 2023 (4 mila 430 nel mese attuale), con un calo di
2 mila 300 rispetto allo stesso trimestre 2021 (-210, invece, la
contrazione su novembre). Un calo "rilevante" (-13,8%), che
tuttavia è il secondo miglior risultato tra le regioni italiane
dopo quello della Valle d'Aosta (l'unica con il segno più,
7,5%), con la media nazionale che flette del 19,5% e quella del
Centro del 21,2%, la performance peggiore tra le circoscrizioni.
Emerge dalla Rilevazione Excelsior della Camera di commercio.
"Sul piano del valore assoluto dei numeri che presenta la
rilevazione Excelsior nelle previsioni di assunzioni nella
regione non possiamo certo dire che in Umbria le cose si
prevedano rosee, perché rispetto allo stesso periodo 2021 il
calo delle assunzioni previste è marcato" rileva il presidente
della Camera di Commercio dell'Umbria Giorgio Mencaroni. "Ma ciò
avviene - rileva - in un quadro nazionale di arretramento degli
ingressi al lavoro ben peggiore di quello che mostra l'Umbria,
il che dimostra come, pur nel contesto difficile che stiamo
vivendo, la nostra economia regionale mostri maggiore vivacità e
le imprese di conseguenza limitino i danni. Le nostre aziende,
non solo nel campo delle assunzioni, si dimostrano vitali,
pronte a cogliere le opportunità, impegnate ad affrontare le
sfide del mercato. La trincea cui le costringe oggi la
situazione non è, insomma, puramente difensiva, ma una trincea
dove si opera per rafforzarsi, razionalizzarsi, ammodernarsi,
per essere pronti a cogliere, quando questa fase sarà passata,
le opportunità sul mercato, come ben dimostrato nel 2021 e fino
al terzo trimestre 2022".
Secondo il quadro che emerge dalla nuova rilevazione del
sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere in
accordo con l'Agenzia nazionale per le politiche attive del
lavoro (Anpal) la flessione generalizzata e pesante deriva
principalmente da due fattori: il fatto che nel trimestre
novembre-gennaio 2021 il Pil volava mettendo in mostra un forte
rimbalzo post-pandemia (il Pil 2022 segnò +6,6% e anche l'inizio
del 2022 fu brillante) e il rallentamento in atto dell'economia
a causa dell'aumento dei tassi di interesse provocato dalla maxi
inflazione e degli effetti della guerra in Ucraina.
L'Umbria, pur in uno scenario negativo, come evidenzia anche
il recente aggiornamento di Bankitalia sull'economia regionale,
scorge la luce in fondo a un lungo tunnel - si legge in una nota
della Camera di commercio - che l'ha vista per diversi anni tra
i fanalini di coda tra le regioni italiane, viene confermato dai
dati Excelsior: l'arretramento sulle assunzioni c'è ed è
notevole, ma decisamente inferiore alla media, con le imprese
umbre che mostrano più fiducia rispetto al dato nazionale e a
quello del centro, permettendo alla regione di registrare, come
detto, il secondo miglior risultato in Italia.
In base ai dati di Excelsior, permangono comunque alcune
fragilità strutturali dell'Umbria, tra cui il fatto che le
assunzioni dei laureati siano strutturalmente, come percentuale
sul totale degli avviamenti al lavoro, sotto la media nazionale.
Situazione che a novembre 2022 non solo non migliora, ma
peggiora: i laureati che le imprese della regione intendono
assumere nel mese sono 434 (e rappresentano solo il 9,8% degli
avviamenti previsti mentre a novembre 2021 era la percentuale
era del 10,9%), contro una media nazionale del 15,1%. "Non certo
un buon segnale - rileva la Camera di Commercio - nel quadro di
driver della crescita come digitalizzazione e sostenibilità, che
hanno maggiormente bisogno di figure professionali dotate di
livelli di istruzione elevati. Non solo, ma se si guarda agli
ultimi sei anni, se anche in Umbria si è registrato un
incremento della percentuale di laureati sul totale delle
assunzioni (dall'8,6% del 2017 al 9,8% di novembre 2022), questo
è stato inferiore rispetto alla media italiana (dal 12,3 al
15,1%)". Un dato, quello di novembre relativo ai laureati, che
peraltro conferma nella sostanza le cifre dei mesi precedenti,
con la percentuale dei laureati che in Umbria nell'ultimo anno è
oscillata intorno al 10%, con picchi in qualche mese all'11%.
In Umbria, poi, la percentuale di assunzioni per le quali le
imprese segnalano difficoltà di reperimento resta tra le più
elevate in Italia (53 assunzioni ogni 100, con la media
nazionale che è di 44,6) e le aziende ci impiegano quasi quattro
mesi per la loro ricerca sul mercato. (ANSA).
Imprese: 14.310 assunzioni previste tra novembre e gennaio
In calo rispetto scorso anno ma secondo miglior risultato Italia
