(ANSA) - PERUGIA, 21 NOV - Si sofferma sui dati Istat secondo
i quali in meno di 20 anni, gli umbri che vanno all'estero e vi
prendono la residenza, soprattutto giovani e in grandissima
parte per lavoro, sono aumentati di oltre otto volte il
presidente della Camera di commercio dell'Umbria Giorgio
Mencaroni nel video "Il Punto del Presidente". Curato
dall'ufficio stampa e comunicazione dello stesso ente camerale.
Secondo i dati Istat gli umbri che vanno all'estero sono
passati dai 357 del 2018 ai 2 mila 879 del 2019 (scendendo a 2
mila 679 nel 2020, ma solo per le difficoltà di spostamento
determinate dalla fase acuta della pandemia da Covid). In tutto,
dal 2022 al 2018 hanno lasciato la regione per l'estero 26 mila
834 persone (se si aggiungono quelli andati nel Nord Italia, il
numero sale di molto), in primo luogo giovani. E i laureati
umbri che ogni anno prendono la residenza all'estero, sempre in
base ai dati dell'Istat, sono passati annualmente dai 59 del
2011 ai 416 del 2020 (peraltro, come detto, un anno condizionato
dalla difficoltà per gli spostamenti). Il saldo annuo negativo
tra laureati in arrivo nella regione dall'estero (per lo più di
ritorno dopo essersene andati) e quelli che se ne vanno si è
moltiplicato per 16 (molto più della media nazionale, che segna
un aumento di 11,9 volte), passando da un saldo annuale di -19
nel 2011 a -306 nel 2020.
Nel suo punto, Mencaroni - si legge in un comunicato della
Camera di commercio - aggiunge i numeri dei Neet (ossia i
giovani che non studiano, non lavorano e non sono in
formazione), che nella fascia di età 15-24 in Umbria nel 2020
sono 35mila - erano 23mila nel 2019 e la pandemia ha aggravato
il fenomeno - anche se in questo caso l'Umbria registra dati
migliori a quelli medi nazionali (nel 2020 sono Neet, sempre
nella fascia d'età 15-35 anni, il 18,7% delle persone, in Italia
il 26,1%). Nel video, dopo avere fornito i principali risultati
dell'approfondimento sui dati realizzato dall'ente camerale,
Mencaroni parla di questi fenomeni come fattori che "destano
grande preoccupazione e generano tensioni" e che "vanno
affrontati con convinzione e determinazione, perché le cifre
dimostrano come questa perdita di professionalità, anno dopo
anno, sia diventata un forte limite per l'intera Umbria e anche
per la crescita stessa delle nostre imprese". Da qui la proposta
del presidente della Camera di commercio di dare vita a "un
accordo tra Regione Umbria, Camera di commercio e associazioni
di categoria per individuare le facilitazioni e gli incentivi
adeguati a inserire questi giovani nel mondo del lavoro in
Umbria. "Bisogna agire con uno spirito di concertazione -
afferma Mencaroni nel video - individuando gli strumenti e
mettendoci ognuno del suo, unendo le forze verso obiettivi
chiari. Si dice spesso che il principale motivo dell'abbandono
della nostra regione sia dovuto al fatto che gli stipendi non
sono equiparati a quello che è il contesto europeo. Ciò è
verissimo, anche se a mio parere non è il solo motivo. Il tema
impone una speciale attenzione, ripeto, in uno spirito di
concertazione che veda uno sforzo straordinario congiunto per
cercare di far rimanere i nostri giovani e farli crescere
all'interno della nostre aziende, contribuendo in modo
importante al loro sviluppo. Dobbiamo fare tutti uno sforzo
comune straordinario e per prima lo farà la Camera di Commercio
dell'Umbria".
Il presidente si sofferma poi su quanto l'ente camerale già
fa, dalla forte spinta all'alternanza scuola-lavoro ai voucher
formativi e a molto altro, attraverso numerosi bandi e
iniziative. (ANSA).
Mencaroni, dati pesanti su giovani che lasciano Umbria
Presidente commenta cifre Istat nel Punto
