(ANSA) - PERUGIA, 22 NOV - Cresce la domanda di locazioni a
medio termine nei centri storici, che registrano un trend
positivo a fronte anche della trasformazione del mercato di
quelle brevi, concentrate ormai in soli tre mesi l'anno, con
un'alta incidenza dei costi anch'essi tassati a causa della
formula "all inclusive" che obbliga il locatore a includere nel
canone gli oneri accessori. Lo afferma la Borsa immobiliare
dell'Umbria, organo della Camera di commercio che ha lo scopo di
migliorare la diffusione di informazioni per agevolare
l'incontro della domanda e dell'offerta in condizioni di
trasparenza e di certezza, e di valorizzare il mercato
immobiliare attraverso l'emanazione ed il rispetto di regole
chiare di funzionamento.
"L'offerta di locazioni a medio termine - dichiara Paola
Berlenghini, agente immobiliare membro del Comitato di vigilanza
della Borsa - rappresenta sicuramente una valida risposta grazie
alla possibilità di ridurre considerevolmente i costi di
gestione e alla crescente domanda per questo tipo di mercato da
parte sia di italiani che di stranieri, tutti alla ricerca di
un'àncora nella precarietà, di nuovi stili di vita, di dimore
del cuore dove poter anche lavorare da remoto. Meno vacanze, più
stanzialità anche se stagionale".
I dati - è detto in un comunicato della Camera di commercio -
evidenziano questa crescita. Il Rapporto 2022 dell'Osservatorio
Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate con la collaborazione
dell'Abi (Associazione bancaria italiana) e che riporta i dati
ufficiali dell'anno 2021, certifica che, a fronte di un calo -
rispetto al 2019 - del 12,6% delle abitazioni locate con
contratti ordinari non agevolati di lungo periodo, quelle locate
con contratto non agevolati a carattere transitorio sono
aumentate dell'1,4% e le abitazioni con contratti agevolati di
medio periodo (soprattutto per studenti) hanno registrato un
incremento del 23,9%.
Ma per sfruttare a pieno questa tendenza di crescita delle
locazioni a medio termine, avverte Berlenghini, "la qualità
dell'offerta di case e appartamenti nei centri storici delle
città d'arte umbre dovrà pertanto ambire a soddisfare il bisogno
di stabilità, comfort e benessere psicofisico, offrendo vani
ampi e luminosi, investendo in tecnologia per evitare sprechi e
ridurre i consumi e per accrescere il senso di sicurezza".
"L'offerta, per essere competitiva - aggiunge -, deve proporre
immobili, arredi, elettrodomestici e biancheria periodicamente
manutenuti e aggiornati, a canoni di mercato più alti rispetto
alle locazioni residenziali e al netto degli oneri accessori,
tra i quali le utenze, l'imposta sullo smaltimento dei rifiuti,
gli oneri condominiali, il controllo periodico della caldaia, la
manutenzione degli spazi esterni. Costi che dovranno risultare
facilmente gestibili e soprattutto trasparenti".
A fronte di un'offerta qualitativa, calcolando in un anno tre
mesi di alta stagione, tre di media e sei di bassa, ipotizzando
un'occupazione media minima del 60% all'anno - si legge ancora
nella nota -, la redditività media annuale lorda può essere
stimata: appartamento del valore di 150mila euro, 2 posti letto:
circa 3mila 200 euro, pari al 2,1%, al netto degli oneri
accessori; appartamento del valore di 250mila euro, 4 posti
letto, circa 5mila euro, pari al 2%, al netto degli oneri
accessori. I valori variano a seconda dei Comuni, della durata
di ogni contratto, delle dimensioni e dei servizi offerti.
Infine l'aspetto fiscale. "Che si tratti di contratti
turistici a canone libero o di quelli transitori a canone
concordato - spiega Berlenghini - esercitando l'opzione della
cedolare secca il locatore versa solo il 21% di imposta sul
reddito da locazione calcolata sul canone incassato (e non sugli
oneri accessori) nel caso dei contratti turistici e di quelli
transitori non asseverati dai sindacati dei proprietari e quelli
degli inquilini (ossia la certificazione che attesta che il
contratto in canone concordato è regolare e quindi ha diritto ad
accedere a tutte le agevolazioni previste per questa condizione
contrattuale, ndr). Versa invece solo il 10% di imposta sul
canone (e non sugli oneri accessori) nel caso dei contratti
transitori se accompagnati dall'attestazione asseverata dai
sindacati. Inoltre, esercitando l'opzione, non sono dovute dal
locatore né dal conduttore le imposte di registro e di bollo".
(ANSA).
Cresce domanda locazioni a medio termine nei centri storici
Emerge da quadro Borsa immobiliare umbra della Camera commercio
