(ANSA) - BARI, 23 GEN - Le guerre in corso nel mondo, i tanti
conflitti dimenticati e il ruolo della conoscenza e quindi delle
Università per far crescere nelle coscienze dei giovani il
desiderio e la necessità della pace. E' stato questo il filo
conduttore della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico
2023-2024 dell'Università Aldo Moro di Bari. "Che cos'è una
mela? E' una richiesta semplice, apparentemente banale, che
invece incide una ferita profonda e dolorosa nella coscienza
collettiva rivelando di come le cose al mondo non vadano proprio
bene", ha detto il rettore, Stefano Bronzini, spiegando il
titolo assegnato alla cerimonia.
La cerimonia si è svolta nel teatro Piccini di Bari, ospite
d'onore la giornalista e ambasciatrice di pace italo-siriana
Asmae Dachan. "Secondo l'Unicef oltre 7mila scuole sono state
danneggiate o distrutte in Siria - dice Dachan -. Dei 22 milioni
di abitanti che risiedevano lì prima del conflitto, oggi 6,7
milioni sono profughi in vari Paesi del mondo". Parlando della
guerra in Etiopia, in particolare nella regione del Tigray, la
giornalista spiega inoltre che "degli oltre centoventi milioni
di abitanti, il 70% ha meno di venticinque anni". Ricordando i
bambini soldato, "l'Unicef denuncia che tra il 2005 e il 2020 ne
sono stati arruolati oltre 98mila", e l'orrore delle spose
bambine.
Si è soffermato sul tema della pace anche Bronzini.
"Cinquanta anni fa, il 23 gennaio del 1973, il presidente degli
Stati Uniti Richard Nixon annunciò la firma del trattato di
Parigi e il ritiro delle truppe americane dal Vietnam - ricorda
- Allora si festeggiò la conclusione di una guerra entrata
nell'immaginario collettivo di generazioni. Oggi sono 165 le
guerre sul pianeta e a elencarle tutte si rischierebbero
omissioni". (ANSA).
Università Bari inaugura anno accademico nel segno della pace
Cerimonia al Piccinni con giornalista italo-siriana Asmae Dachan
