Terremoto: a Tolentino nuovo convento per le Carmelitane Scalze
Priora, è un segnale di speranza e rinascita per tutti

(ANSA) - TOLENTINO, 30 OTT - "L'inaugurazione del nuovo
monastero è un segnale di rinascita ed è una speranza per tutte
le famiglie terremotate che sono ancora in attesa di ricostruire
le proprie case": così all'ANSA suor Maria Chiara Tani, madre
priora delle Carmelitane Scalze di Tolentino (Macerata), spiega
il significato della ricostruzione del loro convento di Santa
Teresa, dopo che il vecchio era stato demolito a causa dei danni
causati dal sisma di 6 anni fa. Oggi il taglio del nastro della
nuova struttura, realizzata in legno e con materiali e tecniche
ecosostenibili. "Ricalca la superficie di circa 2 mila metri
quadrati del vecchio monastero - racconta la priora -. È
ovviamente a prova di terremoti e abbiamo anche il fotovoltaico
per cercare di essere in parte autosufficienti dal punto di
vista energetico". La comunità delle claustrali che lo abitano è
formata da 17 religiose. "Siamo tornate qui dopo 6 lunghi anni
ed è un'emozione indescrivibile", racconta suor Maria Chiara,
che ricorda come subito dopo le grandi scosse di terremoto del
2016 erano state costrette a cercare riparo prima a Fano e poi
nei locali delle monache di Santa Rita a Cascia. "Ma a
sorprenderci ogni giorno - aggiunge - è l'affetto che stiamo
ricevendo dai cittadini di Tolentino, non immaginavamo di essere
così mancate alla comunità locale". "Questa mattina - dice
ancora la priora - arriviamo alla fine di un percorso lungo e
faticoso, ma nei nostri cuori c'è la gioia per essere riuscite a
ricostruire la nostra casa, grazie anche alla nostra vita di
fede che ci insegna a non fermarci mai". Suor Maria Chiara parla
anche delle difficoltà che si stanno vivendo a livello nazionale
e internazionale, in particolare del conflitto in atto in
Ucraina: "Le guerre - spiega - non si fermano se non quietano
quelle dentro di noi. Se non arriviamo alla piena accoglienza
del diverso non si fermeranno mai". Pensando al futuro la priora
dice di "fidarsi del Padre". E poi un appello alla difesa del
Creato: "Dobbiamo sbrigarci a fare qualcosa di concreto, prima
che sua troppo tardi". (ANSA).
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