(ANSA) - PORT AU PRINCE, 28 GEN - Alcune ambasciate e
consolati ad Haiti hanno deciso nelle ultime ore di sospendere,
o ridurre fortemente, la loro attività, nel quadro della nuova
ondata di violenze seguite all'uccisione giovedì scorso da parte
di una banda criminale di sei agenti di polizia all'interno di
un centro medico a Liancourt, località nel dipartimento di
Artibonite.
La decisione di chiudere i battenti, scrive il quotidiano Le
Nouvelliste, è stata adottata a Port au Prince, fra gli altri,
da Francia, Spagna e Messico, mentre il consolato delle Bahamas
ha disposto la partenza della maggior parte del suo personale
diplomatico.
Via Twitter, la rappresentanza diplomatica francese ha
confermato che "data l'attuale situazione di violenza nella
capitale, l'ambasciata sarà chiusa al pubblico, anche per il
rilascio dei visti".
L'uccisione degli agenti ha scatenato una dura reazione da
parte di decine di colleghi che hanno preso di mira in
particolare il primo ministro Ariel Henry.
Gli agenti, armati, hanno prima attaccato e danneggiato la
sua residenza, e si sono quindi diretti verso l'aeroporto
internazionale Toussaint Louverture, cingendo praticamente
d'assedio la sala vip dello scalo dove si era rifugiato il
premier appena tornato dalla partecipazione a Buenos Aires al
VII vertice della Comunità degli Stati d'America latina e dei
Caraibi (Celac).
Apparentemente i sei agenti sono stati uccisi da una delle
numerose bande criminali haitiane, denominata 'Gran Grif', che
ha portato a 14 il numero dei membri delle forze dell'ordine
uccisi dall'inizio dell'anno. (ANSA).
Violenze ad Haiti, ambasciate e consolati sospendono attività
Dopo l'uccisione giovedì di sei agenti di polizia
