(ANSA) - VENEZIA, 23 MAR - La Corte dei Conti di Venezia ha
condannato 41 società e otto persone, a vario titolo, per un
danno erariale complessivo di 38,9 milioni di euro, disponendo
la conversione a pignoramento definitivo di beni immobili e
denaro già oggetto di sequestro conservativo, nel filone
veneziano dell'inchiesta per truffa aggravata ai danni dello
Stato da parte di un gruppo italiano, controllato da una società
di diritto lussemburghese, che aveva ottenuto incentivi pubblici
per il fotovoltaico.
Dopo le indagini penali avviate dal Nucleo di Polizia
Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Bolzano, sono
state avviate le indagini erariali, sull'indebita percezione
degli incentivi. Dagli accertamenti dei finanzieri di Venezia e
Bolzano, è stato accertato che che la capogruppo italiana, con
sede originariamente a Padova e successivamente trasferitasi a
Bolzano, era proprietaria di nove parchi fotovoltaici in
Basilicata, di cui sei con potenza superiore a 1 megawatt e tre
con potenza inferiore, per una superficie totale di 290.000
metri quadrati, pari a 40 campi di calcio, e li aveva affittati
a 40 società veicolo, prive di uffici, organizzazione
imprenditoriale e dipendenti, interamente partecipate, in modo
da dividere i parchi in 246 impianti fotovoltaici e far
risultare, con false dichiarazioni al Gse (Gestore dei Servizi
Energetici), che ciascuno fosse di potenza inferiore a 50
kilowatt.
Con questo artificio, le 40 società erano riuscite a
percepire gli incentivi pubblici riservati esclusivamente ai
piccoli parchi fotovoltaici, per un importo complessivo di 65
milioni di euro. Le somme sono state poi versate alla
capogruppo, mascherate come pagamento dei canoni di locazione.
Il danno erariale complessivo è stato calcolato in circa 45
milioni di euro di competenza della Procura contabile veneziana
e i restanti 20 di quella di Bolzano. (ANSA).