(ANSA) - BIBIONE, 04 MAR - I resti di una villa di epoca
romana sono stati portati alla luce sulla spiaggia di Bibione,
sulla costa veneziana. L'esistenza della struttura, denominata
"Villa di Mutteron dei Frati", era nota fin dalla metà del
Settecento, e rappresenta un unicum, spiegano gli studiosi, sia
per lo stato di conservazione, con strutture preservatesi in
elevato anche fino a 2 metri di altezza, sia per le possibilità
che offre alla ricerca.
Nelle prossime settimane gli archeologi inizieranno le
indagini, che dureranno fino alla fine del mese; nelle
intenzioni del team è organizzare anche un'apertura
straordinaria al pubblico, in data da definire.
La rilevanza del sito è stata segnalata a più riprese, prima
dall'avvocato concordiese Dario Bertolini (inizi '800) e poi da
Aulo Gellio Cassi (anni '30 del Novecento), un latisanese a cui
si deve il primo scavo nell'area del Mutteron dei Frati. Negli
anni Novanta la Soprintendenza Archeologica del Veneto aveva
intrapreso una nuova campagna di scavi che ha messo in luce e
reso parzialmente visibili alcuni ambienti decorati della villa.
Nella pineta della Valgrande, ai piedi dell'antica duna
litoranea che interessa l'area, verrà eseguita ora una campagna
di prospezioni geofisiche su una superficie di circa 200 metri
quadrati, accanto ai resti della villa romana ancora in parte
visibili che sono rappresentate da strutture murarie con
affreschi parietali e pavimenti in mosaico. Lo scavo sarà
documentato da un'equipe costituita da 20 archeologi afferenti
alle Università di Regensburg e Padova. (ANSA).
Villa di epoca romana emerge dalla spiaggia di Bibione
Al lavoro 20 archeologi delle Università di Regensburg e Padova
